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Bonaventura Attardi
(Agira, 1683-1760)
Brevi note biografiche

Bonaventura Attardi nasce in Agira nel 1683[1]. Non conosciamo il nome del padre ma dal cognome si evince chiaramente la provenienza maltese. La madre, forse di Agira, si chiamava Maria Lauria. Svolge i suoi studi sin dalla primissima adolescenza nel convento di Sant'Agostino di Agira[2], ma già nel 1696 è studens di sacra teologia a Messina, nel 1701 cursor a Palermo e l'anno successivo si reca a Siena dove nel 1704 diviene lector e nel 1706 consegue il grado accademico di baccalaureato. La sua formazione letteraria avviene nella città toscana dalla quale si muove spesso per recarsi a Firenze e Roma. A Siena, come egli stesso scrive, prende parte anche di dispute accademiche come quella che ebbe nel 1712 «con P. Maniscalchi intorno al principio del mondo, che fu sì strepitosa da giungere alle orecchie di Clemente XI e ne fu chiamato a Roma per appagare la curiosità del Sommo pontefice». Nel 1714 entra nell'Ordine dei Padri Agostiniani. L'anno dopo ritorna in Sicilia come «impiegato al governo del convento» di Sant'Agostino, divenendone priore. Su designazione del vescovo di Catania il filogesuita Pietro Galletti (1664-1757) ricopre la carica di primo lettore di Storia Sacra all'Università degli Studi della città e in seguito, quella di consultore e qualificatore del tribunale inquisitoriale del Sant'Uffizio. Dagli anni Trenta (1738) è provinciale di Sicilia e di Malta. Dopo il ritorno nell'isola vive stabilmente in Agira pur viaggiando spesso sia in occasione delle visite ai conventi agostiniani sia per motivi di studio. Muore in Agira nel 1760.

Opere di Bonaventura Attardi:

La verità ne' tribunali non si dice non s'ascolta, non si prattica. Discorso politico morale-cristiano, in Palermo, nella stamperia di Antonino Gramignani 1725. Comprende 4 discorsi: Il Lusso in trionfo, La pazzia de' pazzi stimati savj e la salvezza de' savi stimati pazzi; Il matto stimato savio; Chi ha merito non ha fortuna.

[B. Attardi], Lettera polemica di maestro Archillon da Leptin di Monte Piloso [pseudonimo] sopra la controversia mossa dal signor Domenico di Leo tavornimese intorno al Primo Vescovo di Palermo Prima Sede e Capo del Regno di Sicilia, Palermo, A. Felicella 1736.

Lettera del M. R. P. Maestro F. Bonaventura Attardi di S. Filippo provinciale dei RR.PP. Agostianiani scritta a un suo amico in pruova che San Filippo d'Aggira fu mandato in Sicilia dal Principe degli Apostoli San Pietro, in Palermo, nella stamperia di Stefano Amato, 1738.

Il Monachismo in Sicilia discifrato dell'Ordine del P. S. Agostino, in Palermo, nella stamperia di Antonino Gramignani 1741.

La risposta senza maschera al sig. Antonio Ludovico Muratori, in Palermo, nella stamperia di Antonino Gramignani 1742.

Storia dell'Integra città di San Filippo d'Aggira, in Palermo per Antonino Gramignani 1742.

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Riepilogo testi allegati visionabili:


[1] Secondo quanto si evince dalla sua unica biografia a stampa scritta da Bannò Centorbi, Biografia di Bonaventura Attardi, Acireale 1865. Altre fonti riportano la data del 1679.

[2] Sulla fondazione del convento di Sant'Agostino cfr., R. Loredana Foti, Libri sacri e profani. Dalla libreria del giansenista alla biblioteca del medico filosofo, secc. XVIII-XIX, Caltanissetta 2008, p. 16.

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