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La vita di S.Filippo d'Agira

La vita di San Filippo d'Agira - Abbazia di S. Filippo d'Agira

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ABBAZIA DI S. FILIPPO

Abbazia di S. Filippo D'agira

Parlare dei luoghi di culto dedicati a S. Filippo significa soffermarsi necessariamente sull’abbazia a lui dedicata ed edificata sul suo stesso sepolcro. Il Santo, infatti, avrebbe chiesto a Belisario, un notabile del luogo, di costruire per lui e per Eusebio, suo compagno, un sepolcro su cui venne in seguito edificato il tempio[1]. La chiesa, che vanta una così lontana origine, è stata nel corso dei secoli oggetto di numerosi rifacimenti ed ampliamenti ed ha avuto annesso un monastero basiliano fino al dominio arabo, benedettino dal periodo normanno fino alla seconda metà del ‘600. L’abbazia di S. Filippo oggi si presenta come un tempio maestoso con un facciata di recente costruzione ma con struttura ed interni settecenteschi ed alcuni elementi architettonici d’epoca precedente. La facciata, realizzata tra il 1916 ed il 1928, sostituisce quella settecentesca crollata nel 1911 e presenta delle forme piuttosto lineari. Essa è decorata da una  grande nicchia centrale, che contiene una statua raffigurante S. Filippo che sconfigge il demonio, e sovrasta sei nicchie più piccole contenenti le statue dei santi protettori delle altre parrocchie. Sulle porte laterali si trovano, invece, due medaglioni raffiguranti S. Eusebio e S. Filippo diacono, mentre il medaglione che sovrasta la porta centrale reca l’immagine di S. Maria Latina[2].

L’interno della chiesa è quello della ricostruzione della fine del ‘700, restaurato negli anni ’60. Presenta tre navate divise da colonne rivestite di marmo rosso. La navata centrale è sovrastata da una volta a botte elegantemente decorata in stile impero. Nel presbiterio è possibile ammirare un coro ligneo finemente intagliato, opera dell’artista palermitano Nicolò Bagnasco, realizzato tra il 1818 ed il 1822. Sugli schienali dei venticinque stalli sono raffigurati episodi delle vita di S. Filippo, alcuni miracoli da lui operati sia durante la vita terrena sia dopo la sua morte  e il ricordo del culto tributatogli dal popolo di Agira.  Sopra l’altare è un bel crocifisso ligneo del XVII sec., opera di frate Umile Pintorno da Petralia, qui collocato negli anni ‘60 dopo la chiusura della chiesa di S. Maria  di Gesù. Nella navata destra, dopo la sacrestia, si trovava la cappella delle reliquie, ora cappella del SS. Sacramento.  Chiusa da un cancello in ferro battuto del XVI sec., era conservata in questa cappella un’urna argentea del ‘600 che La cripta di S. Filippo d'Agiracontiene le reliquie di S. Filippo, S. Eusebio, S. Filippo diacono e S. Luca Casali[3]. Nella stessa navata si trova l’altare dedicato a S. Filippo, ricostruito nel 1998. Nella nicchia si trova una statua in terracotta, molto probabilmente risalente al XVI sec., raffigurante il Santo e restaurata  nel 1998. È dinanzi a questo altare che gli agirini pregano per chiedere l’intercessione del Santo e per ringraziarlo dopo aver ricevuto la grazia.

Dalla navata sinistra si accede attraverso un cancello ed una scala alla cripta, detta cateva  dove furono ritrovate le reliquie di S. Filippo nel 1599 e dove oggi è possibile ammirare una nicchia decorata con un rilievo marmoreo raffigurante il Santo, attribuito alla scuola del Gagini. Posta sotto la nicchia è una scultura in marmo del XVI sec. raffigurante S. Filippo in abiti sacerdotali disteso nel sepolcro. Molti sono i quadri che ornano l’abbazia, conferendole notevole splendore e maestosità. Degni di particolare menzione sono tre pannelli facenti  parte di un polittico del XV sec. Nei tre pannelli sono raffigurati la Madonna con il Bambino, S. benedetto e S. Calogero. Molti sono stati nel corso dei secoli anche i privilegi  concessi all’abbazia di S. Filippo, dei quali un tabulario costituito da pergamene di notevole valore storico, databili tra l’XI e il XVI sec., in gran parte inedite, è testimone prezioso. Tra i privilegi va ricordato il possesso da parte dei priori dell’abbazia della navata sinistra della chiesa del SS. Salvatore, dedicata a S. Filippo diacono. Ciò ha permesso che venissero conservati presso la chiesa del SS. Salvatore una mitra e un pastorale appartenuti ad un abate dell’abbazia di S. Maria Latina e che la tradizione indica addirittura come possesso di S. Luca  Casali[4]. Va  ricordato, infine, che questo stretto legame tra le due chiese permette che il reliquario a forma di avambraccio, con cui durante la processione in onore di S. Filippo viene trasportata una reliquia del Santo, sia conservato nella chiesa del SS. Salvatore.


 

[1]

Questo fatto è ricordato nella vita eusebiana, il cui testo greco è stato tradotto e pubblicato da C. PASINI, Vita di S. Filippo d’Agira attribuita al monaco Eusebio, Roma 1981, 194s.

[2]

L’Abbazia è stata dedicata a S. Maria Latina dal periodo normanno fino al 1985.

[3]

Quest’ultimo sarebbe stato abate del monastero di Agira nel IX secolo.

[4]

Secondo R. PATANÈ, Agira, cit., 78-87, è molto probabile che la mitra e il pastorale, che si possono datare alla fine del XIII secolo, siano appartenuti a Raniero di Messina che fu eletto abate di S. Maria Latina di Agira nel 1308 e che lasciò all’abbazia diversi arredi sacri.

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