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Sicilia Fashion Village - Outlet - Agira - News

Intervista all'arch. Spadolini, progettista del Sicilia Fashion Village

Bozza dell'Arch Guido Lorenzo Spadolini - Il Sicilia Fashion Village

Pubblicchiamo in anteprima esclusiva per agira.org una intervista all'Architetto Guido Lorenzo Spadolini progettista del Sicilia Fashion Village l'outlet più grande del sud Italia. Venticinquemila metri quadrati, 120 negozi, punti di ristoro, servizi innovativi e 2.200 posti auto gratuiti per un investimento di 120 milioni di euro con 600 addetti e 200 lavoratori nell'indotto. La factory outlet, progettata in collaborazione con IN OPERA , si trova nel comune di Agira e riunisce i marchi più noti degli stilisti internazionali della moda per abbigliamento, casa, cosmesi e sport con prodotti in vendita con i prezzi ridotti dal 30% al 70% per l'intero anno. Il progetto è stato coordinato da Premium Retail, società del Gruppo Percassi costituita nell'aprile del 2008.

 

Architetto Spadolini, qual è stata la sua principale ispirazione del progetto del Sicilia Fashion Village?

Architetto Guido Lorenzo Spadolini progettista del Sicilia Fashion VillageRecandomi per la prima volta nellʼarea della Val Dittaino, sullʼautostrada che da Catania porta ad Enna, sono rimasto colpito dal progressivo cambiamento del paesaggio. Da quello giocoso degli agrumeti, alle pendici dellʼEtna, si passava ad un paesaggio più brullo, quasi lunare in prossimità di Agira.Due sono le immagini che mi sono rimaste impresse nella mente dopo il sopralluogo: una masseria in rovina posta su una collina in alto e una macchia di fichi dʼindia circondata da qualche rudere e da sassi posta a valle.... Preesistenze inserite in un territorio estremamente originale, dove dal terreno dolce e morbido dei prende vita unʼinclinata che giunge fino alla macchia dei fichi dʼindia per poi culminare nella masseria.

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Quanto ha influito la struttura e il particolare pathos dellʼarea?

Bozza dell'Arch Guido Lorenzo Spadolini - Il Sicilia Fashion Village Non avrei mai immaginato di affrontare un progetto così importante in Sicilia. Stiamo parlando di 25000 mq. di edificato, inseriti in edifici sostanzialmente bassi. Il risultato è stato uno sviluppo di architetture di circa 1 km di lunghezza… A questo va aggiunta lʼesigenza di inserire un parcheggio con ben 3500 posti auto. Eʼ stata unʼesperienza unica, di grande rispetto per questa terra che ha generato una nuova visione dʼinsieme nella mia vita di architetto:lʼequilibrio innato dei paesi siciliani, delle sue architetture della sua gente, di tutti questi rapporti armonici…. di unʼarchitettura con la A maiuscola fatta di rapporti… Non una richiesta facile quindi... La richiesta strettamente commerciale era quella di realizzare 170 negozi serviti da un parcheggio di 3500 posti auto, oltre ad una serie di servizi annessi alle attività, il tutto condensato in un progetto che piacesse alle persone, ai fruitori…. A questo punto il dilemma dellʼarchitetto “ cosa e come affrontare lʼinserimento delle richieste allʼinterno del sito?” Lo spirito con cui ho affrontato la progettazione lʼho tratto dal luogo, dalla terra siciliana, dalla masseria, da quella volontà di mimetizzare lʼarchitettura nel territorio, attraverso lʼuso di quel colore terra di Sicilia, che nei periodi caldi vira sulle tinte dellʼoro. Ho voluto creare un oggetto che riducesse al minimo lʼimpatto ambientale, e che rispondesse allo stesso tempo allʼesigenza della committenza di creare un luogo che rappresentasse un punto di riferimento e di indirizzo per le persone, oltre che un riferimento meramente commerciale.

Che rapporto ha creato tra estetica e funzionalità?

Non è la prima volta che affronto il tema dellʼoutlet… La mia prima esperienza di un certo rilievo è stata a Seravalle Scrivia. Esperienze che hanno maturato lʼesigenza di rispondere prima di tutto a determinate funzioni come la necessità di avere ingressi facilmente fruibili dalle persone che frequentano questo parco commerciale, fatto essenzialmente di negozi, di “belle scatole”, persone che allo stesso tempo devono trovarsi a proprio agio, in una condizione di benessere… Da qui una serie di servizi: parcheggi agevoli, aree gioco per bambini, aree di ristoro, servizi igienici, piazze ariose… Il risultato è stata una progettazione in cui esigenze funzionali e percorsi estetici si fondono in un equilibrio armonico.

Qual è la soluzione architettonica nel Sicilia Fashion Village che lʼha entusiasmata maggiormente?

Bozza dell'Arch Guido Lorenzo Spadolini -  Il Sicilia Fashion Village La parte più entusiasmante di questʼavventura progettuale è stato un costruttivo interscambio di idee con la committenza e lʼapparato commerciale. La presenza di un metanodotto, vincolando lʼandamento del terreno, ha portato ad un impianto posizionato su di un terreno inclinato. Da qui la volontà di creare un “borgo” su due livelli che accompagnasse naturalmente lʼandamento della collina. Scelta che si è tradotta nella realizzazione di due passeggiate commerciali, una in basso e lʼaltra in alto, il cui punto dʼincontro ha generato un volume denominato Casbah. La definisco la sfida più interessante perché la mia scelta progettuale era osteggiata sia dal commerciale, visto che da un punto di vista logistico nessun punto vendita voleva trovarsi nella parte alta, che dalla committenza che vedeva aumentare i costi di realizzazione. Opportuni adattamenti del progetto sul terreno hanno portato ad una soluzione i cui costi risultavano ancora economicamente vantaggiosi. Detto ciò la mia più grande soddisfazione è vedere la naturalezza con cui la gente si muove allʼinterno di questo borgo che avvolge naturalmente la collina attraverso queste passeggiate inclinate che sfociano in una grande piazza dal sapore siciliano.

Un progetto ambizioso, realizzato solo in un anno dalla posa della prima pietra, ha quasi dellʼincredibile... come è stato possibile?

Architetto Guido Lorenzo Spadolini progettista del Sicilia Fashion Village Quando in Italia regna la paralisi del lavoro, bisogna essere consapevoli che se lʼitaliano vuole, sa fare squadra .Nel caso di Agira amministrazioni, politica,popolazione locali, progettisti impresa e committenza si sono espressi ai massimi livelli. Anche se talvolta con difficoltà, si è sempre trovato il modo di fare squadra, ed è questo che a creato il mix vincente che ha portato alla realizzazione di 25.000 mq. opportunamente approvati dai vari enti locali, non senza difficoltà visti i vincoli normativi della burocrazia italiana. Non parliamo di una grande città abituata a gestire i grandi progetti, ma parliamo di una realtà, quella di Agira dove per la prima volta si è svolta una conferenza di servizi, con tutto quello che ne è derivato per gli addetti dellʼamministrazione e degli enti locali. Davvero un bel lavoro di squadra. Qualʼè stato lo spirito che ha animato le Sue espressioni architettoniche nel progetto? Quello che mi auguro è che le persone possano comprendere lo spirito di unʼarchitettura, che probabilmente non piace agli architetti, ma alla gente. Eʼ stata questa la mia scelta di fondo in un ambito in cui non è insita la cultura del moderno e del modernismo. Eʼ chiaro che per un architetto come me, che viene da una filiera di architetti nati per ricercare e creare il nuovo, parlo della scuola di Raffaello Fagnoni e di Pierluigi Spadolini, dove la ricerca di formalismi è sempre stata legata alle funzioni. Mettiamo da parte il concetto "piace o non piace"; ci sono delle architetture, che attraverso piccoli segni si legano alla tradizione, dove la persona si riconosce, dove il grande brand va volentieri perché consapevole che la gente che vive questi spazi li vive come una città ideale dove trova quello che vorrebbe ogni giorno trovare intorno a sé. Questa mi appare una chiara espressione positiva.

Il Sicilia Fashion Village e il territorio: Architetto, quali sono le Sue certezze, le Sue aspettative e le Sue emozioni?

La cosa che mi fa immenso piacere per il territorio, è lʼopportunità che questo intervento, genera in termini di posti di lavoro. Numerose sono le assunzioni in atto soprattutto a favore di giovani tra i 22 e i 26 anni. Un nuovo scenario sullʼeconomia locale, insomma. Il Sicilia Fashion Village è di tutti e per tutti, ne è prova il numero di presenze al secondo giorno di apertura, 27/28.000. Quando affronto questo tipo di tema progettuale, non mi piace parlare di architettura, interpreto questi spazi come scenografie teatrali, set cinematografici. In questo caso il montaggio di queste "quinte commerciali" è stato fatto in tempi davvero brevi, solo 12 mesi per la prima fase. In primavera contiamo che tutto il set sia completato. Una sorta di "finto borgo"... mi rendo conto che una definizione del genere può generare critiche da parte degli architetti; naturalmente non desidero essere annoverato nella letteratura come lʼarchitetto di oggetti del genere, ma mi affascina vedere, affacciato dalle balaustre, come la gente e i luogo si vivono reciprocamente. Mi riempie di soddisfazione aver dato vita ad un oggetto che prima di tutto valorizza un territorio fortemente penalizzato sotto vari punti di vista, e che soprattutto porterà nuovi posti di lavoro, oltre che ad un indotto che avrà riflessi su tutto il territorio siciliano. Mi ha emozionato vedere, in questo periodo di crisi globale, i giovani ragazzi che lavorano allʼinterno dei negozi con gli occhi che gli brillano di felicità per il fatto di poter lavorare allʼinterno della struttura.

E il Suo augurio?

Che il Sicilia Fashion Village possa funzionare, che possa essere un modo per aggregare. Mi auguro, più che altro, che possa generare quella fiducia nei giovani per poter credere che se il mondo cambia, cambia sempre attraverso la volontà dellʼuomo. Sa, eʼ difficile oggi per noi sessantenni, capire cosa e come si vorranno esprimere i giovani nel futuro. Io credo, nel mio piccolo, di aver messo a disposizione, con questo team fantastico di progettazione e con la committenza, che ha compreso sin dallʼinizio lo spirito e il concetto del progetto e le sue articolazioni, la possibilità per i giovani di avere prospettive diverse per il loro futuro e materializzare la possibilità di rimanere e crescere con soddisfazione nella loro Sicilia, la regione più affascinante, più intrigante dʼItalia, dai colori e profumi unici al mondo.


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Pubblicato in Sicilia Fashion Village - Outlet

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