Abolizione delle province: intervista ai due consiglieri provinciali agirini

Mimmo Bannò consigliere provincialeSebastiano Nicastro consigliere provincialeCrocetta abolisce le province in Sicilia, ecco cosa ne pensano i due consiglieri provinciali di Agira: Mimmo Bannò, medico, 44 anni, in carica dal 2003; Sebastiano Nicastro, impiegato comunale, 51 anni, in carica dal 2008.

Abolizione delle province: sei d'accordo?

Bannò: No.

Nicastro: No.

Perché?

Bannò: "C'è grande confusione, non si può tagliare senza capire prima come riorganizzarsi, dove finirà per esempio il personale della Provincia? Si dice negli altri enti locali, ma anche gli altri enti sono in esubero. Anche il fatto di dare il ruolo di presidente di consorzio al sindaco di un Comune mi pare un'utopia, potrebbe mai fare gli interessi di un insieme di Comuni prima di pensare a quelli del proprio? Si toglie democrazia a un territorio".

Nicastro: "Si entra in una confusione totale nella gestione dei territori. Si tratta semplicemente di proclami di un governo che non sta dando risultati, si va verso un impoverimento del territorio, ho fatto un intervento in consiglio con una fascia nera al braccio in segno di lutto proprio per questo motivo. Le spese forse aumenteranno. Crocetta e i suoi consiglieri hanno le idee confuse, il presidente non aveva nel suo programma l'abolizione delle province, ma visto l'insuccesso nelle nazionali, ha scatenato la sua rabbia contro le province. Non affiderei a Crocetta né ai grillini nemmeno il futuro del mio gatto".

E dove o cosa avresti tagliato tu se ti fossi trovato al posto di Crocetta?

Bannò: "Le società di gestione, miste, pubblico – private, carrozzoni con mega stipendi. Si potrebbero riconvertire alcuni settori (vedi la formazione) per affidarli alle Province, che sono più vicine alle esigenze del territorio. Da evitare, anche le sovrapposizioni di competenze tra un ente e l'altro. Togliamo le indennità accessorie al personale, le premialità a pioggia in assenza di risultati".

Nicastro: "Ci vorrebbe un tetto massimo agli stipendi, alle buonuscite, alle pensioni regionali, tagliare gli enti inutili, ma purtroppo si inizia sempre dai più poveri".

Cosa ha fatto, di concreto, la Provincia Regionale di Enna, per giustificare i suoi costi?

Bannò: "Le Province sono punti di riferimento per i Comuni, i tavoli più importanti si organizzano in Provincia, i Comuni soli non avrebbero voce in capitolo. Abolirei invece le Regioni, che sperperano senza essere vicine ai vari territori".

Nicastro: "Costiamo meno di 2 deputati regionali, ci siamo già decurtati il 30%, e siamo pronti a tagliare ancora se il problema è il nostro "stipendio", che ormai non supera nemmeno i 500 euro mensili netti".

Cosa avrebbe potuto o dovuto fare ancora la Provincia per il territorio di Agira?

Bannò: "Sicuramente qualcosa in tema di edilizia scolastica e di viabilità: la sp18 (Agira – Nicosia) e la sp21 (che porta all'autostrada) sono ancora in queste condizioni per il patto di stabilità. Ma ci sono anche tante ditte che falliscono, spesso serve il doppio appalto e si perde tempo. E poi la riqualificazione di beni culturali, ma se il Comune di Agira non ha aderito al distretto turistico non è colpa nostra".

Nicastro: "I risultati tardano ad arrivare ma ci sono già 8 milioni per la Agira Nicosia.. ci vorrebbero penalità per chi tarda nel far partire i lavori dopo aver preso l'appalto, è anche vero che la Provincia non ha competenze illimitate, la Regione si è accaparrata tutto con risultati fallimentari, bisognerebbe abolire le Regioni".

Ci sono state molte polemiche per le commissioni consiliari, visto che per ogni riunione prendete un gettone consistente che si somma al gettone consiliare... non pensi che almeno questo sia stato uno spreco...?

Bannò: "Sono più le polemiche che altro, percepiamo un terzo rispetto allo stipendio del presidente, i nostri non sono gli stipendi dei parlamentari, c'è un tetto massimo oltre il quale non si può andare, le commissioni sono lo strumento attraverso cui i consiglieri svolgono il proprio lavoro, comunque che ben vengano i tagli, e son convinto che tanti di noi lo faremmo pure gratis...".

Nicastro: "Sono l'anima della politica, consentono di programmare per il territorio. Grazie alle commissioni abbiamo dato grandi risultati, riunendoci anche il 14 agosto per il prestito d'onore. Ci sono "giornalai" che strillano, divertendosi a fare notizia buttando fango su questo e quell'altro, non penso sia questo il giornalismo".

Cosa cambierà adesso nello scenario elettorale degli enti locali?

Bannò: "Ritengo che i commissari dureranno in carica anni, gestirà tutto il presidente. Nei giorni scorsi, riunendoci, siamo riusciti a tenere in vita il pronto soccorso di Leonforte, ma se gestisce il commissario chiuderà, il nostro territorio non avrà i suoi rappresentanti per un bel pò. Ho l'impressione che Crocetta sia un populista che parla inseguendo il grillismo, ma non si può solo distruggere, si deve prima pensare a come costruire".

Nicastro: "Bisogna vedere come vorranno sviluppare questi consorzi e se le elezioni saranno di primo o di secondo livello, ma ho l'impressione che loro siano più confusi di noi".

E nella tua vita politica, pensi cambierà qualcosa, da adesso in poi?

Bannò: "La politica mi è sempre piaciuta, sin da giovane, l'esperienza in Provincia mi ha dato tanto e penso che non cambierà proprio nulla. Ho imparato che serve serenità, forza e non qualunquismo per cambiare le cose".

Nicastro: "Non cambia niente, mi ritengo una persona a disposizione degli altri, dei più deboli, faccio politica per il territorio e continuerò a far ciò. Non mi identifico in nessuno dei partiti che hanno generato questa situazione e per questo faccio parte di un gruppo misto in consiglio provinciale".

Cosa pensi dell'Agira attuale:

Bannò: "E' figlia di questo disastro, di questa desertificazione culturale proveniente dallo Stato, bisognerebbe ricostruire da capo famiglia e società. Bisogna trovare soluzioni che la politica stessa non ha. Dare più spazio ai valori, il metro dell'avvenire non saranno più i soldi, decisiva sarà la coesione, la voglia di rinascita".

Nicastro: "Purtroppo non sta vivendo un momento felice, c'è sfiducia, degrado, l'assenza totale dell'amministrazione e del consiglio, il Comune dovrebbe essere più attivo, servono proposte. C'è la crisi, è vero, ma negli altri Comuni c'è chi quantomeno prova a fare qualcosa".

E su quanto sta accadendo a livello nazionale...

Bannò: "Non si capisce che siamo di fronte a scelte epocali, non bisogna andare ogni giorno in tv, bisognerebbe stare a lavorare per capire come risolvere queste gravi problematiche. Alla politica di oggi manca l'autorevolezza, mancano le persone, da destra a sinistra, che sappiano tirarci fuori dalla crisi".

Nicastro: "Non si riesce a trovare una sintesi per fare un governo, i grillini sembrano una setta, il risultato che hanno avuto non lo potranno riavere perché non stanno dimostrando di voler bene al Paese. Bisogna accantonare gli odi, le ideologie, i simboli, e unirsi per formare un governo di salute pubblica. In alternativa, proseguire senza governo come accaduto in Belgio, o tornare al voto. Prima però serve la legge

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