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Ciao ciao Province...

provincia regionale di ennaMentre per il Governatore siciliano arrivano il plauso e gli apprezzamenti da parte di politici e giornalisti del continente, c'è ancora qualche bel volto inghirlandato d'oro di parlamentare nazionale o di chi nell'ombelico della Sicilia chiede masochisticamente che le province debbano essere mantenute. Di certo, veramente positive nell'assunto legislativo istitutivo, esse oggi sono entrate giustamente nel mirino infallibile di chi intende colpire lo sperpero ed eliminare ciò che si è dimostrato nella concretezza della vita reale, un inutile spreco di risorse provenienti dalle tasche dei contribuenti.

Volute dalla più nobile delle intenzioni di decentramento amministrativo che era quella di rendere lo Stato più vicino al cittadino, alle problematiche del territorio, le Province, con le Regioni e i Comuni, si sono sempre mostrate negli ultimi decenni, e non solo nella terra del Sole e di Cerere, inadeguate ad interpretare la volontà legislativa, incapaci ad assolvere pienamente il loro compito istituzionale, portando in situazioni come quelle che stiamo vivendo, in cui il cittadino le vede come sue dichiarate nemiche. Hanno dimostrato di essere molto lontane dai ... (segue)

provincia regionale di ennaMentre per il Governatore siciliano arrivano il plauso e gli apprezzamenti da parte di politici e giornalisti del continente, c'è ancora qualche bel volto inghirlandato d'oro di parlamentare nazionale o di chi nell'ombelico della Sicilia chiede masochisticamente che le province debbano essere mantenute. Di certo, veramente positive nell'assunto legislativo istitutivo, esse oggi sono entrate giustamente nel mirino infallibile di chi intende colpire lo sperpero ed eliminare ciò che si è dimostrato nella concretezza della vita reale, un inutile spreco di risorse provenienti dalle tasche dei contribuenti.

Volute dalla più nobile delle intenzioni di decentramento amministrativo che era quella di rendere lo Stato più vicino al cittadino, alle problematiche del territorio, le Province, con le Regioni e i Comuni, si sono sempre mostrate negli ultimi decenni, e non solo nella terra del Sole e di Cerere, inadeguate ad interpretare la volontà legislativa, incapaci ad assolvere pienamente il loro compito istituzionale, portando in situazioni come quelle che stiamo vivendo, in cui il cittadino le vede come sue dichiarate nemiche. Hanno dimostrato di essere molto lontane dai reali problemi del cittadino più di quanto non si creda. Prima della formazione delle liste per le imminenti competizioni elettorali, la difesa del mantenimento delle Province era un cavallo di battaglia, prima alle regionali e poi alle nazionali, degli aspiranti candidati, per dichiarare guerra allo Stato. Si accusava lo Stato di non capire i problemi dei cittadini, che con la loro cancellazione il territorio perdeva la sua identità. Nell'imminenza del voto i toni si alzavano per garantire protezione politica, anche se nella realtà, la piaga diventava sempre più virulenta. A nessuno sfuggiva che le Province erano punto di forza del clientelismo e dello spreco, a volte, sfrenato.

Pulizie di primaveraVeniva spesso fuori nei mezzi di informazione che i soldi pagati dai cittadini erano utilizzati per commissioni e sottocommissioni nelle quali i partecipanti erano presenti per qualche minuto, giusto per l'acquisizione del diritto del gettone di presenza. I mezzi di comunicazione evidenziavano che i soldi dei cittadini erano spesi per viaggi di "approfondimento conoscitivo di particolari problematiche utili per lo sviluppo dell'economia locale", "per veicolare e valorizzare risorse per promuovere il turismo" e l'elenco potrebbe continuare. Ma, ahimè, erano viaggi che, però, non producevano ricaduta alcuna nell'amministrazione del territorio, al massimo servivano forse per gratificare qualche lungimirante sostenitore di uno sviluppo che non c'è stato. Un esempio dovrebbe essere sufficiente per tutti per capire l'inutilità di un'istituzione malamente interpretata dai politici. La viabilità interna della provincia, che dovrebbe essere il prerequisito primario e necessario per qualsiasi progetto di sviluppo, dopo decenni e decenni di dichiarazioni d'intenti, è ferma, sembra essere cristallizzata, anzi quella di un paese del terzo mondo. Non sono stati sufficienti eventi mediatici mondiali quali la Dea di Morgantina, gli argenti di Eupolemo, la Villa del Casale, il tetto dipinto della cattedrale di Nicosia e le tantissime risorse culturali presenti in ogni centro, per fare in modo che si comprendesse l'importanza della viabilità, che si creasse una rete viaria adeguata e decorosa, volano di sviluppo. Chi percorre le "nostre" strade spesso si sente di essere al luna park, sulla più mirabolante macchina delle montagne russe tra "una buca, buca con acqua o buca con sasso" di sordiana memoria, tra un dosso e un avvallamento del manto stradale. Quale identità deve mantenere la Provincia e per vantaggio di chi? Dei privilegiati.

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