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Il trenino delle condoglianze

condoglianze nel il rito funebre"A che ora è il funerale"? "Domani alle 15,30".

Parenti, amici e simpatizzanti cominciamo a pensare ad una strategia per fare il "dovere": le condoglianze.

A volte pensiamo di fare una capatina subito prima della Messa, così "ci leviamo il pensiero"; può succedere che qualcuno resti fregato perché arriva a Messa iniziata. Altre volte, facciamo una capatina subito prima che la Messa finisca; i più liberi vanno per tutto il tempo e si godono lo spettacolo. Succede spesso che si creano delle code da ufficio postale o da casello autostradale a ferragosto, qualcuno tenta il sorpasso alla catanese infischiandosene degli sguardi sconcertati.

Il prete che tiene alla puntualità si infastidisce quando alle 15,35 la fila ancora non finisce, vorrebbe dire qualcosa ma non la dice, celebra con uno stato d'animo poco sereno.

Quando la Messa finisce, i partecipanti alla corsa alle condoglianze scattano veloci sbarrando la strada al sacerdote, che non riesce a passare completando di infastidirsi. Quando si finisce di fare il "dovere", tanto per completare l'opera, ci si sofferma a parlare con chi da tempo non si vedeva, creando un vocio da quotazioni in borsa.

In questi ultimi tempi, ho visto e sentito sacerdoti che si sono messi persino a gridare perdendo le staffe. Questi scatti, impropri, mi hanno indotto a riflettere.

Forse un po' tutti noi avremmo voluto dire qualcosa, ma non abbiamo detto niente, almeno davanti. Dobbiamo riconoscere che questo sistema non funziona.

Le condoglianze si possono fare in diversi modi (visita, telegramma, sms, telefonata...) in base ai rapporti che si hanno. La Chiesa dovrebbe essere usata, esclusivamente, come luogo di preghiera. I sacerdoti, invece di gridare, dovrebbero organizzare noi fedeli, educandoci ad un comportamento degno del posto in cui ci si trova.

Personalmente, cercherò di non fare più le condoglianze in Chiesa e, solo se mi sentirò, parteciperò alla Messa nel massimo silenzio pregando affinchè il Signore abbia misericordia per il fratello (o sorella) che è andato via e possa alleviare le sofferenze a chi ha subito la perdita. Forse è il modo migliore per fare il "dovere".

Pippo Parisi

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